Introduzione

Scarperia si può definire a pieno titolo un paese dei coltelli, e il Museo dei ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, documenta l’attività plurisecolare dei suoi coltellinai. 
Sull’origine di questa attività non si hanno notizie precise: si parla di un’iniziale produzione di armi necessarie alla difesa del castello, tesi che si concilia bene con la natura di presidio fortificato che Scarperia ebbe sin dalla sua fondazione. Altra possibilità è che la produzione di ferri sia nata per rispondere alla necessità del lavoro agricolo nelle campagne vicine. 
Già nel Quattrocento Scarperia si era conquistata il prestigio nel campo della produzione di coltelli e di altri ferri taglienti, grazie alla sua posizione lungo un’importante via di comunicazione verso il nord. 
In un’ala nuova del Palazzo dei Vicari ha sede il Museo dei Ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, dove è documentata l’attività plurisecolare dei coltellinai scarperiesi. 
Il museo è gestito dall’associazione Pro Loco Scarperia che da anni si occupa, tramite convenzione con l’amministrazione comunale di Scarperia e San piero, dell’intero complesso museale costituito dalla sezione più antica del Palazzo dei Vicari con stanze parzialmente arredate ed affrescate, e dal museo dei ferri taglienti, collocato nell’ala nord del palazzo stesso. Appena fuori dal palazzo fa parte del percorso museale anche l’antica bottega del coltellinaio, visitabile con guida su prenotazione.  

Introduzione

Scarperia si può definire a pieno titolo un paese dei coltelli, e il Museo dei ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, documenta l’attività plurisecolare dei suoi coltellinai. 
Sull’origine di questa attività non si hanno notizie precise: si parla di un’iniziale produzione di armi necessarie alla difesa del castello, tesi che si concilia bene con la natura di presidio fortificato che Scarperia ebbe sin dalla sua fondazione. Altra possibilità è che la produzione di ferri sia nata per rispondere alla necessità del lavoro agricolo nelle campagne vicine. 
Già nel Quattrocento Scarperia si era conquistata il prestigio nel campo della produzione di coltelli e di altri ferri taglienti, grazie alla sua posizione lungo un’importante via di comunicazione verso il nord. 
In un’ala nuova del Palazzo dei Vicari ha sede il Museo dei Ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, dove è documentata l’attività plurisecolare dei coltellinai scarperiesi. 
Il museo è gestito dall’associazione Pro Loco Scarperia che da anni si occupa, tramite convenzione con l’amministrazione comunale di Scarperia e San piero, dell’intero complesso museale costituito dalla sezione più antica del Palazzo dei Vicari con stanze parzialmente arredate ed affrescate, e dal museo dei ferri taglienti, collocato nell’ala nord del palazzo stesso. Appena fuori dal palazzo fa parte del percorso museale anche l’antica bottega del coltellinaio, visitabile con guida su prenotazione.  

Introduzione

Scarperia si può definire a pieno titolo un paese dei coltelli, e il Museo dei ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, documenta l’attività plurisecolare dei suoi coltellinai. 
Sull’origine di questa attività non si hanno notizie precise: si parla di un’iniziale produzione di armi necessarie alla difesa del castello, tesi che si concilia bene con la natura di presidio fortificato che Scarperia ebbe sin dalla sua fondazione. Altra possibilità è che la produzione di ferri sia nata per rispondere alla necessità del lavoro agricolo nelle campagne vicine. 
Già nel Quattrocento Scarperia si era conquistata il prestigio nel campo della produzione di coltelli e di altri ferri taglienti, grazie alla sua posizione lungo un’importante via di comunicazione verso il nord. 
In un’ala nuova del Palazzo dei Vicari ha sede il Museo dei Ferri Taglienti, inaugurato nel 1999, dove è documentata l’attività plurisecolare dei coltellinai scarperiesi. 
Il museo è gestito dall’associazione Pro Loco Scarperia che da anni si occupa, tramite convenzione con l’amministrazione comunale di Scarperia e San piero, dell’intero complesso museale costituito dalla sezione più antica del Palazzo dei Vicari con stanze parzialmente arredate ed affrescate, e dal museo dei ferri taglienti, collocato nell’ala nord del palazzo stesso. Appena fuori dal palazzo fa parte del percorso museale anche l’antica bottega del coltellinaio, visitabile con guida su prenotazione.  

IL MUSEO
DEI FERRI
TAGLIENTI

L’allestimento è articolato in 5 sezioni tematiche: la prima, a carattere multimediale, presenta filmati relativi alla lavorazione artigianale del coltello, la seconda è dedicata alla coltelleria italiana e ai suoi centri produttori dalla fine dell’800 fino ai nostri giorni, la terza invece alla storia dei coltellinai di Scarperia. La quarta sezione, intitolata “Lame al femminile“, presenta l’altra categoria delle lame taglienti: le forbici per il ricamo e la sartoria. La quinta sezione, infine, è dedicata alla vita sociale, e viene periodicamente modificata con ricostruzioni che attengono momenti di vita del territorio.

Il museo propone una visita attiva attraverso video, pannelli didattici, monitor touch screen, una video-audioguida ed un banco di lavoro dove il visitatore si può cimentare nel montaggio del coltello.

Le attività del museo sono curate dal Centro Ricerca e Documentazione su Ferri Taglienti, un organismo scientifico-tecnico sorto di cui sono membri studiosi ed esperti nel settore. Il museo fa parte del “Museo Diffuso”, il sistema museale del Mugello e della montagna Fiorentina.

IL CENTRO RICERCA

Il centro ricerca e documentazione su ferri taglienti è un organismo scientifico-tecnico sorto nel 1987 per volontà dell’amministrazione comunale. Ne sono membri studiosi ed esperti nel settore, con riferimento particolare alla ricerca sulla cultura materiale dei ferri taglienti, la musealizzazione, la storia e lo studio antropologico-culturale di questa oggettistica; vi partecipano altresì personale tecnico e rappresentanti delle coltellerie scarperiesi.

IL CENTRO RICERCA

Il centro ricerca e documentazione su ferri taglienti è un organismo scientifico-tecnico sorto nel 1987 per volontà dell’amministrazione comunale. Ne sono membri studiosi ed esperti nel settore, con riferimento particolare alla ricerca sulla cultura materiale dei ferri taglienti, la musealizzazione, la storia e lo studio antropologico-culturale di questa oggettistica; vi partecipano altresì personale tecnico e rappresentanti delle coltellerie scarperiesi.

Il museo dei Ferri Taglienti fa parte del “Museo Diffuso”, un sistema museale che raccoglie i musei del Mugello e della Montagna Fiorentina. E’ articolato in sistemi, ognuno dei quali comprende punti museali, laboratori didattici, itinerari. I sistemi sono quattro:

  • il Sistema Naturalistico è coordinato dal Museo del Paesaggio storico dell’Appennino che trova sede nell’Abbazia di Moscheta (Firenzuola).
  • Il Sistema dei Beni Archeologici è fruibile attraverso itinerari che toccano i siti archeologici più importanti del territorio e due laboratori-museo specializzati nel settore preistorico, antico e medievale: il Museo Archeologico di Palazzuolo sul Senio, il Centro di documentazione archeologica di Sant’Agata (Scarperia), il Museo Archeologico comprensoriale e gli scavi di Frascole a Dicomano.
  • Il Sistema Demo-Etno-Antropologico raccoglie il Museo dei Ferri Taglienti di Scarperia, il Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci a Grezzano (Borgo San Lorenzo), il Museo della Pietra Serena a Firenzuola, il Museo delle Genti di Montagna a Palazzuolo sul Senio e il Museo della Vite e del Vino a Rufina.
  • Il Sistema dei Beni Storici Artistici comprende il Museo della Manifattura Chini a Borgo San Lorenzo, la Casa di Giotto e il Museo di Arte Sacra e Religiosità popolare a Vicchio, la Rarccolta di Arte Sacra di S. Agata (Scarperia).

Per informazioni ulteriori visita il sito www.mugellotoscana.it
E’ possibile visitare tutti i musei del sistema a prezzo ridotto acquistando un biglietto intero al primo museo. Chiedi alla biglietteria.

ACCREDITAMENTO REGIONALE
MUSEO DEI FERRI TAGLIENTI

La Regione Toscana – Settore Musei ed ecomusei – con il decreto dirigenziale n. 4856 del 30/10/2014 conclude il procedimento di riconoscimento dei musei di rilevanza regionale per l’anno 2014. Il Museo dei Ferri Taglienti di Scarperia ha partecipato per la prima volta a questa procedura ottenendo questo importante riconoscimento, che è tutt’ora mantenuto. 

Questo riconoscimento spinge il museo ad un percorso di miglioramento e rinnovamento continuo, affinché la crescita culturale e sociale della comunità scarperiese passi attraverso la conoscenza delle proprie origini, della storia e del bello, diffondendola poi al visitatore.

Il riconoscimento ottenuto impegna il Museo dei Ferri Taglienti con ancora più responsabilità e passione nella cura dei locali, degli arredi, delle attrezzature, incrementando la partecipazione ad eventi e rassegne, organizzando annualmente la prestigiosa Mostra dei Ferri Taglienti od eventi di richiamo come la Mostra Mercato del Coltello Custom, ma anche aumentando l’offerta didattica e proponendo sempre più attività mirate alla fruizione sempre più ampia dei contenuti, verso un pubblico sempre più ampio di pubblico.

ACCREDITAMENTO REGIONALE
MUSEO DEI FERRI TAGLIENTI

La Regione Toscana – Settore Musei ed ecomusei – con il decreto dirigenziale n. 4856 del 30/10/2014 conclude il procedimento di riconoscimento dei musei di rilevanza regionale per l’anno 2014. Il Museo dei Ferri Taglienti di Scarperia ha partecipato per la prima volta a questa procedura ottenendo questo importante riconoscimento, che è tutt’ora mantenuto. 

Questo riconoscimento spinge il museo ad un percorso di miglioramento e rinnovamento continuo, affinché la crescita culturale e sociale della comunità scarperiese passi attraverso la conoscenza delle proprie origini, della storia e del bello, diffondendola poi al visitatore.

Il riconoscimento ottenuto impegna il Museo dei Ferri Taglienti con ancora più responsabilità e passione nella cura dei locali, degli arredi, delle attrezzature, incrementando la partecipazione ad eventi e rassegne, organizzando annualmente la prestigiosa Mostra dei Ferri Taglienti od eventi di richiamo come la Mostra Mercato del Coltello Custom, ma anche aumentando l’offerta didattica e proponendo sempre più attività mirate alla fruizione sempre più ampia dei contenuti, verso un pubblico sempre più ampio di pubblico.

IL SETTELLO – il Coltello del Settimo Centenario di Scarperia (1306-2006)

Scarperia nasce nel 1306 per volere della Repubblica Fiorentina per reprimere e frenare la potenza degli Ubaldini, come avamposto militare e come luogo di controllo della viabilità che collegava Firenze con il nord.

In occasione del suo settecentesimo compleanno, il Comune di Scarperia (ora Comune di Scarperia e San Piero) pensa ad un oggetto celebrativo che ne rappresentasse la lunga tradizione produttiva nata praticamente insieme al paese stesso. Non poteva che essere un coltello, e da qui inizia la collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze. Da un design del Prof. Arch. Gianpiero Alfarano, e realizzato da Coltellerie Berti, Conaz Coltellerie F.lli Consigli, Coltelleria Saladini, è ora conservato nel Museo dei Ferri Taglienti di Scarperia in una “culla” speciale realizzata da CAF-Cuoio Artistico Fiorentino.

La tipicità del luogo insieme alla magia del numero sette, di Gianpiero Alfarano

Scarperia, che da lungo tempo si identifica con la produzione del coltello ad alta qualità artigianale, nel suo settimo centenario della fondazione, trova forte identità nella sintesi tra la data storica e il suo prodotto più caratteristico.

Nasce così l’idea di dare significato all’evento attraverso la realizzazione di un coltello altamente simbolico: IL SETTELLO, un’esperienza affascinante quanto temeraria che mi ha appassionatamente coinvolto nella ricerca formale per il disegno del coltello celebrativo. Per la prima volta si è posta la volontà e messo in atto le capacità di riuscire a materializzare in un unicum la raffinata maestria e l’entusiasmo per il futuro dei coltellinai scarperiesi.

Secondo Susanne Langer nel suo Sentimento e forma, il simbolo rappresentativo ha un legame diretto con l’oggetto rappresentato, l’immagine imita aspetti del mondo reale nelle forme, proporzioni, strutture allusive e significati affini. Nella ricerca della forma da dare al Coltello del Settimo Centenario, le fonti di ispirazione, le forme da imitare non sono certo mancate. Anzi la ricchezza degli elementi e degli eventi, ma anche l’abilità artigianale e la lunga tradizione produttiva del coltello hanno offerto un’ampia disponibilità d’ispirazione per dare forma ad un simbolo della città e della sua storia.

Ad iniziare dalle proporzioni, così come avvenne nel 1306 per la fondazione della città nuova, il SETTELLO è stato dimensionato ricorrendo alla misura del Braccio Fiorentino. Costruendo un cerchio dal diametro di un Braccio Fiorentino (58,36 cm) e dividendo la circonferenza in sette parti, la dimensione della corda sottesa ad ogni arco corrisponde alla lunghezza da attribuire al SETTELLO (24,42 cm). L’arco che dà la forma al coltello è qui voluto per tutta la sua ampiezza allegorica. Ad arco sono le colline mugellane spianate e rese “dai dolci clivi” in secoli di lavoro d’aratro dei contadini. Ad arco è il ponte che collegava, presso l’Osteria bruciata, Firenze a Bologna attraverso l’unica strada percorribile al tempo della nascita di Scarperia e alla metafora dell’arco si ricorre per dare il senso di continuità tra passato e futuro. A tutto questo va aggiunto un principio di fondo: annullare il significato di aggressività che ogni ferro tagliente allude in sé. Proprietà da sempre presente nei coltelli di Scarperia perché sin dalle origini in questo luogo si sono realizzati coltelli umili per un uso quotidiano. Utensili semplici inseparabili dalle attività umane. Quindi un coltello di pace e per la pace.